venerdì 1 aprile 2016

CONCETTO E REFERENZA NEL GIOCO DEL CALCIO. di Angelomaria Martini


Le analisi dei processi di cambiamento in un sistema dinamico comportano un approccio opportuno alla matematica per individuare configurazioni geometriche nell’istante di t (tempo). Come si sa, il sistema di gioco del calcio è caratterizzato da molti possibili insiemi (catene), e, le trasformazioni geometriche degli insiemi, in un dato istante , sono determinate dalla dinamicità e dai movimenti dei calciatori.

Alcuni studiosi, sono portati a chiamare la teoria dei sistemi dinamici “matematica del tempo”, proprio perché sono sistemi che evolvono nel tempo.
Quindi, lo spazio geometrico, tramite assi cartesiani, lo possiamo rappresentare tramite funzioni, ed i calciatori, che sono gli elementi delle funzioni, matematicamente, non sono altro che dei funtivi.
Costruire un sistema attraverso le funzioni è di fondamentale importanza, perché ci pone su un piano di referenza.
Parlare del tempo e la sua misura significa distinguere tra un tempo continuo che scorre e un tempo discreto che può assumere diversi valori multipli. Nel primo caso, tempo continuo, siamo di fronte ad un sistema dinamico continuo, nel secondo, ad un sistema dinamico discreto.
Conoscere le dinamiche dei sistemi complessi e i relativi modelli matematici che si possono trovare su internet, è una referenza importante per un nuovo modo di pensare calcio, o meglio, da affiancare al tradizionale modo di operare degli allenatori.
Del resto, anche la tecnologia ci introduce verso le referenze scientifiche. Penso alla Match Analysis. Penso al GPS e la sua utilità per monitorare e programmare allenamenti. Penso ai moti browniani (frattale dim.2), alle catene di Markov come sistema dinamico discreto.
Rifletto spesso sugli automi cellulari e le sue applicazioni nel modellizzare sistemi complessi e alla ‘consonanza’ tra gli oggetti della geometria frattale e le dinamiche non lineari degli attrattori strani.
E’ sufficiente la scuola, come strutturazione e didattica, di Coverciano, alla luce di queste veloci riflessioni per formare allenatori competenti?
Oltre queste referenze matematiche, è necessario e fondamentale sviluppare un’idea di concetto del gioco, concetto del gioco che in Italia si è perso.
L’allenatore, per formare calciatori di qualità, dovrebbe allenare secondo concetti e non secondo principi che conducono alle ‘calcificazioni mentali.
Dal libro di Deleuze – Guattari “Che cos’è la filosofia”:” La seconda differenza riguarda più direttamente il concetto e la funzione: l’inseparabilità delle variazioni è la specificità del concetto incondizionato, mentre l’indipendenza delle variabili, in rapporti condizionabili, appartiene alla funzione. In un caso, abbiamo un insieme di variazioni inseparabili sotto “una ragione contingente” che costituisce il concetto delle variazioni; nell’altro, un insieme di variabili indipendenti sotto una “ragione necessaria” che costituisce la funzione delle variabili”.
Per evitare le calcificazioni mentali e mettere, se possibile, in sintonia, concetti e funzioni, c’è solo un percorso: Il pensare sistemico, il produrre conoscenza:” Operare una distinzione è scientifico, vedere la complementarietà è sistemico…non è necessario scegliere l’uno o l’altro approccio; dobbiamo utilizzare contemporaneamente le due logiche per poter avere una maggiore profondità di campo”. (Heinz von Foerster).
Il calcio, il gioco più bello del mondo, non merita di essere confinato in un suo proprio spazio chiuso, di cinico esercizio di puro sapere.
Dalla Casetta sul Lago di Posta Fibreno, 26/03/2016

Angelomaria Martini




Nessun commento:

Posta un commento