martedì 14 maggio 2013

GLI SCHEMI MOTORI DI BASE

Gli schemi motori di base sono le unità elementari di movimento che il bambino deve apprendere e tramite le quali può appropriarsi di tutto il bagaglio motorio, fondamentale per la vita di relazione. Essi si classificano in: strisciare, rotolare, quadrupedia, camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare e arrampicarsi. 
Questi gesti motori sono alla base di qualsiasi capacità legata al movimento e rappresentano la base del patrimonio di qualsiasi bambino. Se sapremo lavorare in maniera varia e appropriata su questi gesti, riusciremo a costruire un atleta in grado di imparare gesti coordinativi, tecnici e anche tattici sempre più complicati e difficili, favorendo quindi l’apprendimento.
STRISCIARE, QUADRUPEDIA E ROTOLARE
È un'attitudine che si sviluppa molto presto, prima ancora del camminare: già a 4 anni, infatti, si sono acquisiti molti modi diversi di strisciare. Questi schemi sono fondamentali per la conoscenza del proprio corpo. La quadrupedia ed il rotolare si possono intendere come un'evoluzione dello strisciare, ma a differenza di quest'ultimo si sviluppa molto di più l'orientamento in situazioni non abituali. Esperienze di questo genere sviluppano molto la strutturazione dello schema corporeo. Verso i 5-6 anni si acquista molta dimestichezza col gesto: a quell'età i bambini fanno con facilità le capovolte. Con il passare degli anni, se non esercitata, si tende a perdere questa capacità anche per ragioni di ordine psicologico.
CAMMINARE
È una delle più naturali espressioni del comportamento motorio. II bambino già intorno ai 12 mesi comincia ad appropriarsi di questo gesto e col passare degli anni acquista sempre più sicurezza migliorando la scioltezza, l'ampiezza del movimento, la leggerezza del passo, la sincronia e la coordinazione. All'inizio dell'età scolare il bambino ha già una buona padronanza del gesto: la capacità di camminare con sicurezza può essere usata per esercitare diverse forme di equilibrio, per valutare spazio e distanze, per orientarsi e per avvertire il senso ritmico. Più avanti il movimento del camminare potrà essere legato a esercitazioni aerobiche di sforzo prolungato.
CORRERE
E’ uno schema motorio che origina e migliora il camminare attraverso un migliore controllo motorio. Nel primo ciclo si ha un correre di tipo poco armonico e poco economico (sbandamenti, piedi non controllati, passi non regolari ecc..). I bambini più piccoli tendono a galoppare e a correre sempre al massimo o a riposarsi. Come il camminare migliora attraverso lo  sviluppo delle capacità coordinative attraverso il maggior numero di varianti sul tema.

SALTARE
Questo schema motorio, dopo i primi rudimentali e insicuri tentativi, si comincia a padroneggiare intorno ai 5-6 anni  sotto forma di saltelli vari. È fondamentale esercitarlo all'inizio per migliorare la lateralità e l'equilibrio in volo, certe forme di coordinazione e il senso ritmico. Il saltare può essere eseguito in basso, in alto, e in lungo. Per acquistare sicurezza nell'esecuzione del gesto è necessario svolgere tra i 6 e i 7 anni diverse esperienze. Si comincia con i salti in basso, che non richiedono particolari capacità e servono a migliorare l'equilibrio in volo. Si passa poi ai salti in alto, che richiedono una rincorsa, una fase di volo e una di atterraggio: i salti in alto sono più difficili di quelli in basso e solo intorno agli 8-9 anni il bambino è in grado di controllare questo schema, grazie all'acquisizione di una maggior coordinazione e quindi di una maggior sicurezza. Fra le forme di salto quella del salto in lungo presenta sicuramente le maggiori difficoltà: il salto in lungo richiede infatti una rincorsa dinamica e uno stacco improvviso ed esplosivo. Solo intorno agli 8-9 anni è possibile cominciare a padroneggiare questo gesto, la cui esecuzione potrà migliorare negli anni successivi grazie all'incremento della forza e a una maggior coordinazione.

LANCIARE E AFFERRARE
È uno degli schemi motori più difficili da acquisire perché richiede, oltre che un buon equilibrio, anche mira, coordinazione oculo-manuale, capacità di valutare con esattezza le distanze e le traiettorie. Si comincia a sviluppare verso i 5-6 anni con il lancio a due mani; a 8 anni il bambino acquista totalmente la padronanza del lancio a due mani e comincia a eseguire il lancio asimmetrico (con una mano), che presuppone il bilanciamento sugli appoggi degli arti inferiori (in rapporto con il processo di lateralizzazione). Anche l'afferrare diviene più sicuro intorno agli 8 anni: prima il bambino contrasta l'arrivo dell'attrezzo, non riesce a manipolarlo bene e ad ammortizzarlo. Naturalmente negli anni successivi riuscirà con l'esercizio ad affinare e specializzare questo gesto, di grande importanza nelle applicazioni pratiche sportive.

ARRAMPICARSI
È uno schema motorio che, come strisciare e rotolare, è conquistato molto presto ed è congeniale anche a bambini molto piccoli per l'assenza della paura. Solo se viene inibito dall'adulto perde queste prerogative. Questo gesto comporta un'attività globale ricca di sollecitazioni di vario tipo, in particolare permette di abituarsi a equilibri continuamente variati, accresce il senso di orientamento, fa acquistare il controllo delle mani e dei piedi in forma coordinata. Già a 6 anni si possiedono queste capacità che vanno controllate ed esercitate sempre in un clima di sicurezza e tranquillità. Con il passare degli anni l'incoscienza deve lasciare il passo alla concentrazione e alla prudenza, mai alla paura.

CONSIDERAZIONI
Un approccio corretto allo sviluppo della motricità nei bambini presuppone un'attività ludica, quindi in tutte le esercitazioni e proposte non dobbiamo mai dimenticare di inserire la componente gioco, quindi i mezzi, per raggiungere l’obiettivo motorio, sono sicuramente i giochi e proposte ludiche, con tutti gli attrezzi a disposizione. Nell’educazione degli schemi motori dobbiamo tener ben presente che il bambino acquisisce ed assimila lo schema motorio attraverso la scoperta, l’esplorazione, l’assimilazione e la sperimentazione del gesto. La parola chiave è “VARIARE”

VARIARE L’ESECUZIONE DEI MOVIMENTI
variare le posizioni di partenza, le distanze, le velocità, i percorsi, cambiare piede nel gioco, ecc.
VARIARE LE CONDIZIONI ESTERNE
introdurre ostacoli, variando le altezze e gli intervalli, variare i terreni su cui si gioca (palestra, Campo erboso o in terra o sintetico..) giocare in condizioni meteorologiche diverse, variare tipo di pallone (leggero/pesante, piccolo/grande , morbido / duro), ecc.

VARIARE E COMBINARE LE VARIE ATTIVITA’ MOTORIE
cercare di collegare tra loro compiti diversi, variare la successione di elementi, dare consegne supplementari         per complicare l’esercitazione,ecc.

VARIARE GLI ESERCIZI SOTTO L’ASSILLO DEL TEMPO
introdurre esercizi nei quali si deve reagire rapidamente ad un segnale, giocare con tempi limitati, obbligare azioni in determinati tempi, organizzare tornei in tempi ridotti. ecc.

VARIARE LE modalità DI RECEZIONE DELLE INFORMAZIONI
fornire informazioni supplementari (fissando dei bersagli, segnando i percorsi del dribbling, fornire segnali acustici), limitare le informazioni (far staccare lo sguardo dal pallone, colpire bersagli coperti, ecc.)

VARIARE LE REGOLE DEI GIOCHI
variare la grandezza del campo ,variare la larghezza e l’altezza delle porte, fissare zone neutre, variare il numero dei giocatori delle squadre e le possibilità di azioni (ad esempio: tocchi al pallone), ecc.

1 commento:

  1. Non mi ero mai reso conto che i movimenti base sono naturali, quindi tutti sanno farli, alcuni un po' meno ma restano sempre movimenti acquisiti con la crescita

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